ll counseling si configura come una professione autonoma e il counselor è un professionista in grado di favorire processi auto-esplorativi che aiutano i clienti ad elaborare e realizzare cambiamenti e azioni in grado di migliorare aspetti della loro vita. I percorsi di counseling hanno l’obiettivo di agevolare negli individui e/o nei gruppi un maggiore contatto con i propri bisogni, desideri, aspirazioni, potenzialità per interpretare in modo autentico e vitale il concetto di benessere nella società complessa.
Questa società è caratterizzata da cambiamenti socio-relazionali che ridisegnano costantemente confini e priorità, valori e istanze individuali e collettive e hanno dato un forte impulso alla cultura del counseling in Italia introducendo, di fatto, una prospettiva della relazione d’aiuto disgiunta dai contesti clinici e/o sanitari.
Le competenze e le conoscenze di un counselor afferiscono alla sfera della relazione e della comunicazione, i suoi strumenti sono prevalentemente legati all’ascolto professionale e al favorire forme diffuse di empowerment nell’ottica di una vera e propria “maieutica” della relazione; il counselor “aiuta ad aiutarsi” attraverso un rapporto alla pari, non normativo e/o direttivo e basato su valori etici universali, come il rispetto, la trasparenza, l’empatia, l’assenza di ogni forma di valutazione e/o giudizio, l’utilizzo consapevole della comunicazione.
Alessandra Caporale – intervista a “Bologna da Vivere”- leggi tutto l’articolo
Hello2. And Bye2.