Marco Finetti

13 Settembre 2018

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COS’E’ IL COUNSELING E CHI SONO I COUNSELOR? – intervista a Alessandra Caporale di AssoCounseling

COS’E’ IL COUNSELING E CHI SONO I COUNSELOR? – intervista a Alessandra Caporale di AssoCounseling

Il magazine Bologna Da Vivere intervista il Presidente di AssoCounseling Alessandra Caporale

Cos’è il counseling e chi sono i counselor?

Bologna da Vivere intervista Alessandra Caporale, da circa 20 anni impegnata sul territorio bolognese ma non solo in attività di counseling e oggi Presidente Nazionale di AssoCounseling.

Cos’è il counseling e chi sono i counselor?

ll counseling si configura come una professione autonoma e il counselor è un professionista in grado di favorire processi auto-esplorativi che aiutano i clienti ad elaborare e realizzare cambiamenti e azioni in grado di migliorare aspetti della loro vita. I percorsi di counseling hanno l’obiettivo di agevolare negli individui e/o nei gruppi un maggiore contatto con i propri bisogni, desideri, aspirazioni, potenzialità per interpretare in modo autentico e vitale il concetto di benessere nella società complessa. Questa società è caratterizzata da cambiamenti socio-relazionali che ridisegnano costantemente confini e priorità, valori e istanze individuali e collettive e hanno dato un forte impulso alla cultura del counseling in Italia introducendo, di fatto, una prospettiva della relazione d’aiuto disgiunta dai contesti clinici e/o sanitari.

Le competenze e le conoscenze di un counselor afferiscono alla sfera della relazione e della comunicazione, i suoi strumenti sono prevalentemente legati all’ascolto professionale e al favorire forme diffuse di empowerment nell’ottica di una vera e propria “maieutica” della relazione; il counselor “aiuta ad aiutarsi” attraverso un rapporto alla pari, non normativo e/o direttivo e basato su valori etici universali, come il rispetto, la trasparenza, l’empatia, l’assenza di ogni forma di valutazione e/o giudizio, l’utilizzo consapevole della comunicazione.

Nell’incontro tra counselor e cliente viene co-costruito un percorso teso a favorire il cambiamento desiderato dal cliente e individuato attraverso obiettivi chiari e definiti. Ad esempio una persona che si trovi a fare scelte difficili in ambito lavorativo, un caregiver nella gestione della propria vita o di quella di un parente, una persona che desidera ampliare la sua rete sociale, un lavoratore precario che non riesce a progettare il proprio futuro, una persona che desidera cambiare lavoro o città; questi esempi non sono esaustivi ma indicano alcune situazioni in cui il counselor può facilitare percorsi decisionali e di cambiamento in merito a temi definiti.

Il counselor in Italia è un professionista riconosciuto?

Il counselor, in Italia, appartiene alla grande famiglia dei professionisti non regolamentati. Sono centinaia i professionisti che operano senza un riconoscimento statale, pur godendo dell’affermazione indiscussa sul mercato (ad es.fiscalisti, amministratori di condominio, mediatori familiari, coach) Per rispondere a questa realtà nasce la Legge 4/2013, che mira a disciplinare le professioni non organizzate in Ordini o Collegi professionali.

Il Legislatore, nella consapevolezza dell’impossibilità di creare centinaia di nuovi albo professionali, considerati ormai anacronistici nella maggior parte dei Paesi del mondo, e nello spirito liberale che contraddistingue il sistema sociale italiano attuale, attraverso la legge 4/2013 affida il compito di promuovere percorsi di auto –regolamentazione dei professionisti e di tutela del cittadino alle Associazioni di Categoria che definiscono standard per l’accesso e il mantenimento dell’iscrizione nei registri interni alle Associazioni. In Italia ci sono diverse Associazioni di categoria di Counselor Professionisti; tra queste AssoCounseling.

A Chi si interessa di Professioni, non è sfuggita la diatriba in corso tra Psicologi e Counselor, in merito ai confini professionali e al fatto che i primi sostengono che non esiste una professione autonoma di counselor, Lei cosa ne pensa?

In primo luogo vorrei sgomberare il campo da generalizzazioni. Non tutti gli Psicologi sono di questo avviso e fortunatamente negli ultimi 30 anni sono nate in Italia esperienze significative di collaborazione e scambio tra le due figure professionali, non solo nella pratica professionale ma anche nei percorsi di formazione per diventare counselor. Come ogni professione emergente, anche il counseling sta attraversando una fase di definizione e assestamento che può creare dubbi, divergenze e, talvolta, veri e propri scontri.

La storia ci insegna però, che i processi di cambiamento ed evoluzione sono inarrestabili, la figura professionale del counselor nasce e si afferma in un contesto storico, sociale e culturale in cui nuove forme e culture della relazione e della crescita personale sono non solo auspicabili ma necessarie. Sono fiduciosa nel fatto che i professionisti agiscano con etica e responsabilità, nel rispetto delle reali competenze acquisite e soprattutto guardando all’interesse delle persone che sentono il bisogno di essere accompagnate in processi evolutivi. Questi bisogni si manifestano a livelli diversi di complessità , alcuni sono di esclusivo campo d’azione di figure specialistiche e sanitarie come lo psicologo e lo psicoterapeuta, altri, ancora, possono trovare in un percorso di counseling una risposta adeguata.

Come Associazione di categoria vorreste una legge sul counseling in Italia?

La tradizione del counseling in Italia esprime esperienze di grande valore sia dal punto di vista della formazione che della pratica professionale e qualsiasi proposta di regolamentazione potrà contare su questa esperienza.

Se il legislatore riterrà di intervenire, ci sarà certamente la nostra collaborazione e il nostro contributo. Il nostro impegno è quello di definire e “marcare” con chiarezza i percorsi formativi richiesti per diventare Counselor Professionista e la natura dell’intervento del counselor.

Come Associazione, lavoriamo nella direzione della promozione della cultura del counseling in Italia, della tutela dei nostri associati e dei loro clienti e, non per ultimo, della costruzione di una forte appartenenza etica e nei principi metodologici dei nostri professionisti.

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